Il Palazzo dei Diamanti
Progetto di Biagio Rossetti su ordine di Sigismondo d'Este, fratello del duca Ercole I d'Este.
Questo palazzo fa parte del Quadrivio degli Angeli, inserito nel contesto dell'Addizione Erculea voluta proprio dal Duca.
La costruzione ha inizio nel 1493 e il completamento avviene nel 1496 da Cristoforo da Milano e Girolamo da Pasino, mentre le sculture della facciata vengono commissionate a Gabriele Frisoni.
Il nome Palazzo dei Diamanti deriva dal rivestimento a bugne di marmo: oltre 8500 blocchi di marmo che compongono il bugnato.
Questo palazzo è uno degli edifici rinascimentali più conosciuti al mondo. Nel 1559 va in eredità a Luigi d'Este, secondogenito del duca Ercole II, viene realizzato lo scalone d'onore e l'ampio salone del primo piano.
Nel 1586 Cesare d'Este eredita il palazzo, dove fa eseguire un ciclo di decorazioni parzialmente conservate; tali interventi interessano fra l'altro il salone al piano nobile e le sale "Benvenuto Tisi" al piano terreno, attualmente inserite nel percorso di visita della Pinacoteca e delle mostre temporanee.
Nel 1598, gli Este, anche se lasciano la città e si trasferiscono a Modena dopo la devoluzione del ducato alla Chiesa, rimangono proprietari del palazzo.
Le candelabre scolpite all'ingresso, vengono commissionate dai marchesi Villa che acquistano il palazzo nel 1641.
Nel 1842 Viene acquistato dal Comune di Ferrara, tutt'ora propritario, che lo trasforma in Pinacoteca e Ateneo Civico.
Nel 1944, viene gravemente daneggiato da un bombardamento e diverse compagnie di restauro si succedono nei lavori
Ancora oggi è sede di importanti esposizioni artistische d'Arte moderna e contemporanea.
Nella Pinacoteca sono conservate opere di grande valore.
Apro una parentesi curiosa: una leggenda metropolitana, pone all'interno di una delle bugne un diamante vero; nel passato alcuni, credendoci, hanno daneggiato alcune bugne per cercare questo fantomatico diamante. Tanto per enfatizzare che a volte l'ignoranza porta a daneggiare un patrimonio di cultura e bellezza che è di tutti.
Gli angoli del palazzo sono caraterizzati da lunghe lastre di marmo decorate da candelabre.
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