1012 d.c.∼1115 d.c.
1012 d.c.
In questo anno, a Tedaldo, succede il figlio Bonifacio di Toscana (985 †1052 S. Martino dell'Argine), che sposò, in seconde nozze nel 1037, Beatrice di Lorena (di Toscana)(1015 c.a. †Pisa 18/04/1076), figlia di Federico di Lussemburgo, ebbe da lei la figlia Matilde di Canossa, altri due figli prima di Matilde muoiono in giovane età.
Durante la sua vita la dinastia canusina toccò il proprio apogeo. Infatti, visti i suoi ottimi rapporti con l’imperatore Corrado II, detto il Salico (990 c.a. †Utrecht, 4 giugno 1039), ottenne la marca di Tuscia (identificabile più o meno con l’attuale Toscana) nel 1027, divenendo così vero signore di quasi tutta l’Italia centrale, e, vista la determinante importanza strategica della marca, aggiunta poi ai possedimenti già presenti, faceva, di fatto, dei Canossa gli arbitri della futura disputa fra papato ed impero.
Sostenitore dell'impero ma non di Enrico III (28 ottobre 1017 †Bodfeld, 5 ottobre 1056), contro il quale tentò una rivolta nel 1047. Fu fatto uccidere dai suoi feudatari durante una battuta di caccia.
Beatrice, rimase vedova nel 1052 e nel 1053 si sposò con Goffredo il Barbuto duca di Lorena.
La contessa Matilde di Canossa (1046 †Bondeno 24/07/1115), alla morte del padre, rimane l'unica erede del patrimonio di famiglia, compresi i terreni in Italia settentrionale e centrale e vasti possedimenti nella Lorena (Francia). Tento di riunirli in un unico principato feudale.
I ferraresi rifiutarono di riconoscere il dominio, forti anche dell'appoggio di Enrico III detto il Nero.
1115 d.c.
Matilde riuscì a riconquistare Ferrara solo nel 1101, assediandola e usando un potente esercito di terra e di mare, composto da truppe toscane e lombarde e da navi ravennati e veneziane.
Nello scontro con il papa ed Enrico IV per l'investitura, sostenne il papato. Nel 1077 ospitò nel castello di Canossa, papa Gregorio VII, in occasione dell'atto di sottomissione ne suoi confronti dell'imperatore.
Alla sua morte nel 1115, contro ogni consuetudine dell'epoca, lascia il suo intero patrimonio alla chiesa, atto che provocò una lunga controversia tra il papato e e l'impero circa la sua leggitimità. Segna anche la data del libero comune. In questo periodo si fa sempre più prominente la tendenza, da parte dei feudatari, di stabilirsi nei nuovi feudi trasferendo il centro cittadino a sinistra del fiume.
Enrico III detto il nero
(28/10/1017 †Botfeld 05/10/1056).
Figlio dell'imperatore Corrado II detto il Salico, fu designato duca di Baviera nel 1027, re di Germania nel 1028, duca di Svevia nel 1038.
Alla morte del padre nel 1039, diventa imperatore e continuando la politica paterna di rafforzamento del Regno.
Impose la sua autorità sulla Boemia nel 1041, Polonia e Ungheria nel 1044. Sostenitore della ruforma ecclesiastica, ed esercitò larga influenza sul papato, intervendo nella varie lotte tra le fazioni romane e il papato. Fece eleggere papi a lui favorevoli: Clemente II, che lo icoronò a Roma nel 1046; poi Damaso II, Leone IX e Vittore II.
Dopo Matilde
La popolazione di San Giorgio, difende la sua autonomia religiosa e amministrativa dalla crescente invasione dei nuclei cittadini che si stanno estendendo sulla riva sinistra del Po di Volano.
La vita semplice e comunitaria dei canonici, la tradizione, l'operosità degli abitanti legati alla terra e al fiume, si scontrano con le ambizioni delle famiglie dei feudatari che si sono insediati in costruzioni di rilievo sull'altra riva.
Queste famiglie sono di origine longobarda e bizantina, costituiscono le curie dei vassalli di Ravenna e Ferrara, rappresentando la quasi totalità della proprietà terriera. San Giorgio, di contro, è abitato quasi esclusivamente da navigatori, coltivatori, borghesi; ed utilizzano nella comunità quasi tutti i beni che producono. Per questo che San Giorgio costituisce anche il nucleo originario del Comune medioevale.
La stessa concezione di autonomia sta alla base della comunità, e sarà assunta dai feudatari come strumento politico per riscattare la loro condizione di vassalli nei confronti dell'autorità vescovile, gettando le basi dell'organizzazione comunale.
FERRARA vol. I e II, ed. Alfa Bologna ∼ GLI ESTENSI di Luciano Chiappini, ed. Dall'Oglio ∼ Gli Estensi collana "Le grandi Famiglie d'Europa", ed. Mondadori
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