1700 d.c.∼1799 d.c.
1700 d.c.
La degradione della città, purtroppo, riprende con la guerra di Successione Spagnola. Gli austriaci, penetrati nel milanese, occupanop Bondeno, Ficarolo e la periferia di Ferrara.
La città diventa sempre più terra di conquista tra francei, austriaci e Chiesa, con un'alternanza di dominio di uno o dell'altro.
Con il persistere di del passaggio di truppe militari, la popolazione viene continuamente spogliata e nel 1705 gli argini del Po cedono perché più nessuno ne ha cura, sommergento gran parte del territorio ferrarese. Nel 1706 Ferrara è costretta a mantenere la cavalleria di Eugenio di Savoia, di ritorno dall'offensiva in Piemonte.
Per controffensiva all'occupazione austriaca, il papa invia ventimila uomini. Gli austriaci lascieranno il territorio solo nel gennaio del 1709, dopo la firma di pace con il papato. Comacchio e le valli rimangono in mano austriaca fino al 1725 e verranno restituite solo dopo un pagamento in denaro.(immagine 1) - (immagine 2)
1717 d.c.
Nominato Vescovo di Ferrara il card. Tommaso Ruffo (foto 3). Ricco di famiglia e amante del fasto principesco.
Da papa Clemente XII ottiene, nel 1735, una Bolla nella quale si riconosce la Chiesa di Ferrara esente da ogni soggezione ecclesiastica, e dipendente direttamente dal papa. La conseguenza è che il rappresentante religioso viene elevato al grado di Arcivescovo.
Questa azione del Cardinale Ruffo permette un miglioramento e un rafforzamento e una valorizzazione del patrimonio di proprietà dell'arcidiocesi.
1733 d.c.
Per la città, però non è finita: dopo la guerra di Successione Spagnola, si aggiungono quelle polacche e austriaca, con conseguente impoverimento del territorio ferrarese. Tutte queste occupazioni di eserciti avranno fine solo nel 1748 con la pace di Aquisgrana.
1778 d.c.
Nominato Legato di Ferrara il card. Francesco Carafa (immagine 5), è considerato il personaggio più significativo del periodo legatizio.
1796 d.c.
L'esercito napoleonico occupa Ferrara il 23 giugno. Questa ulteriore invasione impoverisce ancora di più la città, che trova terreno fertile tra le popolazioni più arretrate delle campagne alla reazione della Chiesa.
Però il dominio francese viene stabilito. sciolto il Consiglio Centumvirale (¹) che viene sostituito dall'Amministrazione Centrale, abolita l'inquisizione, le corporazioni religiose, i titoli nobiliari, tolto il diritto d'asilo nelle Chiese e in tutti i luoghi sacri.
I beni della Chiesa diventano beni della Nazione, introdotto l'uso del calendario francese.
Sulla colonna di Piazza Ariostea viene sostituita la statua di Alessandro VII con quella di Napoleone (foto 3). Ferrara segue le sorti della Repubblica Cispadana, poi della Repubblica Cisalpina di cui entrerà a far parte come capoluogo del Dipartimento del Basso Po.
1799 d.c.
Napoleone abbandona l'Italia perché impegnato alla conquista dell'Egitto. Con il favore di gruppi insorgenti, Gli austriaci occupano Ferrara e aboliscono tutti i provvedimenti napoleonici.
Dopo Aaquisgrana
Il trattato di Aquisgrana segna un punto di confine nella storia d'Italia, con l'avvio di un processo riformatore che coinvolge, anche se in ritardo, lo Stato Pontificio e di Pio VI.
Il cardinale Carafa, anche se non è tra i riformatori, è comunque un degno rappresentante, illuminato della politica pontificia.
Le riforme che avvia sul territorio ferrarese, sono comunque ben poca cosa rispetto alla situazione di povertà e degrado. La spinta avviene anche dai ceti economici ferraresi più avveduti e trovano una eco crescente nel Consiglio Centumvirale. Si tratta di una sistemazione giuridica della situazione esistente nei vari settori della vita pubblica, economica e agraria.
Una serie di bandi, disposizioni e regolamenti, da qui potrebbe prendere avvio un rinnovamento effettivo.
La città però sarà sopraffatta e proiettata dagli avvenimenti che riguardano la rivoluzione francese, dopo due secoli di "oblio".
La fine del secolo
Sebbene sotto l'occupazione francese, Ferrara conosce un periodo di intensa vitalità politica e civile. Lo stato pontificio, negli ultimi anni, per colpa di inerzia civica aveva soffocato gli ideali riformatori. Con l'occupazione francese gli ideali rivoluzionari trovarono terreno fertile per esplodere e dare buoni sviluppi.
Uomini del calibro di Giuseppe Compagnoni, Leopoldo Cicognara, Giovan Battista Boldrini; riescono ad imprimere nel tessuto politico la loro alta preparazione a livello giuridico e civile.
Per merito della diffusione de il "Giornale del Basso Po" la società è finalmente è in moto e il Circolo Costituzionale sarà il centro di questa nuova fucina di idee.
Per volere e merito di Giuseppe Compagnoni, sorge, presso l'università, la prima cattedra di diritto costituzionale d'Europa.
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Centumviro: nell'antica Roma, membro di un collegio di giudici, composto da 105 membri (3 per ogni tribù), cui spettava la giurisdizione in materia civile ∼ tratto da: GRANDE ENCICLOPEDIA ZANICHELLI
FERRARA vol. I e II, ed. Alfa Bologna ∼ GLI ESTENSI di Luciano Chiappini, ed. Dall'Oglio ∼ Gli Estensi collana "Le grandi Famiglie d'Europa", ed. Mondadori
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