Prefazione
Queste pagine sono piccole "perle" di curiosità storiche scovate e scritte da Daniela Fratti, una signora appasionata di storia della nostra bella città e che ringrazio tantissimo per la passione nel ricercare e renderci partecipi di queste note storiche.
Lo scritto seguente e tutte le pagine di questo settore, sono scritti di suo pugno, io mi sono limitata ad impaginare ciò che è frutto della sua penna.
L'epoca compresa fra la devoluzione estense (1590) e l'adesione al regno d'Italia, a Ferrara è particolarmente interessante, specie per quanto riguarda il mondo femminile, e mi riferisco alle donne povere o miserabili (secondo la distinzione degli Statuti ferraresi).
Ritrovare tracce di queste donne che hanno contribuito a costruire la ricchezza della città come oggi la conosciamo (contadine, mondariso, lavoratrici della canapa, sguattere, cuoche, cameriere, balie, lavandaie, ecc.) è difficilissimo, perché nessun documento ufficiale si prende la briga di citarle. Occorre cercarle nei meandri più nascosti. Le ritrovi attraverso i documenti che riguardano l'abbandono dei figli (San Cristoforo de' Bastardini), le lotterie annuali delle parrocchie per fare la dote alle fanciulle povere, qualche lettera riservata al Cardinale in carica, qualche processo per rapimento e stupro di fanciulla (quando la fanciulla possedeva ancora dei parenti battaglieri), le cronache dei monasteri femminili, l'elenco dei condannati a morte in cui compaiono spesso donne, per lo più accusate di uxoricidio di marito violento.
pianta(clik per ingrandire)
Altri elementi possono ricavarsi da lettere di personaggi importanti o da citazioni relative a qualche Duchessa di Ferrara, come un parto di Lucrezia, a cui presenziarono, come in un presepe, molti personaggi e fra questi la "comadre", cioè la levatrice. Si tratta di persone che però quando sono citate sono particolarmente vivide, descritte con umorismo salace, veramente "ferrarese", e spesso con parole dialettali, come si trova nei referti dei registri di San Cristoforo, dove risulta citata anche una maestra alla data del 18 gennaio 1677.
Un altro cantuccio in cui ho trovato tracce di popolane è il carcere. Mi riferisco alle prigioni costruite dal Cardinale Giovanni Fontana circa nel 1598, in una sorta di seminterrato collocato sotto il palazzo della Curia (circa all'altrezza dell'angolo prospiciente la cappella che si vede tuttora in Guglielmo degli Adelardi).
Vi allego la pianta per qualche riflessione notturna (specie su Inferno e Purgatorio) e l'annotazione del Registro di San Cristoforo in cui è citata Giovanna Cona, maestra di scola (rigo 7 dall'alto, dopo la data).
registro di San Cristoforo (clik per ingrandire)