Leopoldo Passega
Camminando per ferrara si trovano vie intitolate a persone di cui poco sappiamo, ma che collaborarono intensamente alla vita civile della città contribuendo a costruire una coscienza condivisa.
Nel 1862 Leopoldo Passega, Segretario per la Sanità nel Comune di Ferrara (già parte del Regno d'Italia), eseguiva rilievi catastali relativi alla città: "Il perimetro della città, misurato lungo le mura bastionate di circonvallazione è di km 10 circa; la sua superficie è di 362,82 ettari, che per due terzi circa è coperta di orti, prati, vigne e giardini; è solcata da piazze, strade e vicoli che assieme hanno lo sviluppo complessivo di circa km 50. "All'interno della cinta muraria erano presenti due ospedali, civile e militare, che ospitavano circa 3000 infermi per anno, "pubbliche pescherie mal costruite, mal fognate, male ubicate, pessimamente tenute, macelli pubblici che più propriamente andrebbero definiti scannatoi, vasti depositi di letame, due cimiteri, il cattolico e l'israelitico, che ospitano più di 60000 sepolti, e mai bonificati." Il numero degli abitanti, stando a Leopoldo Passega, era di 23215, raccolti in 6323 nuclei famigliari.
L'attività di coloro che fu possibile visitare fu distinta in sette categorie: Giornalieri e mestieranti 2703, Industriali e commercianti 1054, Possidenti di beni stabili 805, Salariati fissi 676, Stipendiati privati e pubblici 524, Professionisti ed artisti 459, Poveri e questuanti 102.
L'ispezione condotta in 3004 abitazioni da una delegazione comunale formata da quattro medici e quattro ingegneri evidenziò:
"pavimenti in terra battuta, addirittura vetrificata, umidità estrema di pianterreni ed androni posso depressi fino a 50 cm sotto il piano stradale, cosicché accade che le acque sgorgano dal suolo stesso, la sudiceria e l'annerimento delle parti delle case del povero in ispecie, la separazione degli ambienti con tramezze di canticchio, nido di miriadi di animali immondi...è finalmente causa gravissima di insalubrità generale in Ferrara la mala qualità delle acque destinate agli usi domestici, sì perché quasi esclusivamente di pozzo, sì ancora perché tengono in dissoluzione una grande quantità di sostanze pseudo-organiche e minerali.".
Le differenze architettoniche fra città vecchia e città nuova rendeva ragione della longevità di coloro che abitavano nell'Addizione erculea e dell'indice di mortalità elevato che si riscontrava invece all'interno di quella vecchia. La relazione Passega terminava con l'invito a costruire alloggi popolari per gli operai "che siano in rapporto con la loro situazione ed i loro bisogni".
Dal 1861 l'illuminazione pubblica sii basava sulla luce a gas distribuita dalla Società del Gas di Ferrara, ma ad un prezzo assai elevato (ben 60 cent. al m. cubo contro una media nazionale oscillante intorno ai 45 cent., in tutto il territorio italiano, con l'esclusione della sola Cagliari, gravata da un'identica spesa, ma va tenuto conto che ancor oggi la Sardegna riceve il metano via nave).