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Autore Topic: Una triste giornata  (Letto 5520 volte)

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Offline miezewau

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Una triste giornata
« il: Febbraio 13, 2009, 22:58:12 »
Per me oggi è stata una giornata molto triste. Anche se sono passati ormai 64 anni dalla distruzione di Dresda... ogni anno, il 13 /14 febbraio, non riesco a pensare ad altro.

 

Dopo il bombardamento Dresda si presentava come in questa foto (per 15 chilometri quadrati). Ci vollero anni per liberare dalle macerie almeno le strade. Quando avevo quasi otto anni, di nascosto mi sono inoltrata in quelle strade per cercare la nostra casa o quello che c'era rimasta. L'avrei riconosciuta. Sapevo che c'era ancora lo scheletro con la targhetta del numero civico in metallo. Volevo vederla almeno una volta. Quella tragica notte io avevo neanche due anni, troppo piccola per poter ricordare.

Era una stranissima sensazione: Marciapiedi fatte con enormi lastre di pietra, alcune rotte e quasi tutte macchiate dal fosforo, e ai lati file interminabili di scheletri di case. Silenzio assoluto. Nessun' anima viva, neanche qualche gatto randagio. Niente. Dopo più di un ora ho dovuto rinunciare. Cominciava a fare buio e avevo paura di non trovare più la via per tornare.
Più tardi ho capito che ero arrivata molto vicino a casa nostra, una strada in più..... 
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Offline Lone Star

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Re: Una triste giornata
« Risposta #1 il: Febbraio 14, 2009, 00:28:14 »
 :979: Ciao MIEZE,
comprendo e condivido il tuo dispiacere dei tuoi ricordi di quei giorni, di quegli anni !
Fin dagli albori della storia dell'uomo, la supremazia di un popolo sull'altro, si è manifestata con la distruzione, totale ed indiscriminata, delle altrui opere !
La cosa peggiore è che, adesso, si è arrivati a giustificarla definendoli " danni collaterali, putroppo inevitabili !"

Per fortuna a tanta crudeltà da una parte, a tanto dolore dall'altra, ha prevalso la voglia di vivere : ecco la tua Dresda di oggi!
 
Una città rinata con la forza ed il desiderio di vivere !



.... ma, purtroppo, nessuna mano umana potrà cancellare i tuoi tristi ricordi di desolazione e morte: nessuno potrà mai ridare la vita persa !

Dresda  fu distrutta nel 1945 dai bombardamenti, per poi essere ricostruita.
Citta' molto verde, ricca di parchi, e' città barocca e neoclassica dal punto di vista architettonico.
Fino all'89 era governata dai filo-sovietici; ospitò lo scrittore Schiller e Goethe.
Al lato del fiume si ergono tre castelli fatti costruire dagli antichi prussiani. 
Nel centro storico, il palazzo reale, dotato di un bel giardino interno e di annesso carillon, oggi ospita la pinacoteca ed altre esposizioni.
Il palazzo e' collegato alla chiesa da un ponte coperto a doppio passaggio, ma - soprattutto - ha la caratteristica di essere dotato di un panoramico terrazzo perimetrico che si affaccia sui meravigliosi giardini interni.
I palazzi e le chiese del centro storico sono esternamente in parte anneriti, le parti non annerite sono quelle ricostruite. Notevole l'effetto chiaro-scuro sull'imponente chiesa luterana di Santa Signora, in origine cattolica.

Offline cano

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Re: Una triste giornata
« Risposta #2 il: Febbraio 14, 2009, 00:32:02 »
Effettivamente mi fa sempre impressione vedere le foto di città come Dresda, Coventry o altre sulle quali pare si sia voluto solo scaricare la rabbia verso i nemici ...
Troppe volte dimentichiamo che il fatto di vivere in situazioni di pace è una fortuna sorretta da un filo sottile che potrebbe rompersi ad ogni litigio ...

Da un'altra parte la mia firma diceva: "La libertà di pensare" ... là non funzionava, qui sono certo di sì...

Offline Loretta/Nina

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Re: Una triste giornata
« Risposta #3 il: Febbraio 14, 2009, 02:09:46 »
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Per me oggi è stata una giornata molto triste. Anche se sono passati ormai 64 anni dalla distruzione di Dresda... ogni anno, il 13 /14 febbraio, non riesco a pensare ad altro.

  :sm25: :icon_cry:

posso solo esprimere questo per te  :Amore132::Amore71:

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ogni giorni un passo avanti, anche se la strada è in salita, mai voltarsi indietro, ma guardare sempre avanti...

giaguaro

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Re: Una triste giornata
« Risposta #4 il: Febbraio 14, 2009, 08:41:00 »
Mieze mi dispiace molto per quello che provi ricordando quei momenti, io anche che sono legata alla mia città non posso immaginare cosa potrei provare se dovesse succcedere qui la stessa cosa, posso soltanto dirti che anche se non era la mia città ti abbraccio forte forte cercando di consolarti e pensare che anche se le cose sono cambiate la tua città dopo la ricostruzione è comunque bella e come ha detto Lone c'è voglia di vivere e grazie a questo è rinata  :baci1:   :baci1:

Pam

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Re: Una triste giornata
« Risposta #5 il: Febbraio 14, 2009, 14:04:13 »
 :ciao: Mieze,
una foto impressionante, quasi fantascientifica.Ne abbiamo viste di foto del genere e penso non potremo mai avere le sensazioni di chi le ha vissute sulla sua pelle, di chi allora ha perso tutto meno che la vita.Sono brutti ricordi ma è giusto che ci siano, fanno parte della tua vita e hanno contribuito a renderti come sei oggi. :979:  :Amore98:  :Felici34:

Offline Krilu

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Re: Una triste giornata
« Risposta #6 il: Febbraio 14, 2009, 18:40:41 »
Anche se le ferite si rimarginano,  le cicatrici restano, e talvolta continuano a dolere.   
Un abbraccio Katharina :Amore71:
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Heidi

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Re: Una triste giornata
« Risposta #7 il: Febbraio 14, 2009, 21:30:59 »
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Per me oggi è stata una giornata molto triste. Anche se sono passati ormai 64 anni dalla distruzione di Dresda... ogni anno, il 13 /14 febbraio, non riesco a pensare ad altro.
un abbraccio Mieze. :baci1:

Offline nuvolotta

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Re: Una triste giornata
« Risposta #8 il: Febbraio 15, 2009, 00:27:22 »
Che desolazione, terribile pensare che la nostra casa, la nostra città a causa di una guerra che spesso neppure ci appartiene, perchè se fosse stato per noi avremmo detto no, possa diventare un cumolo di macerie, dove i più fortunati sono quelli che riescono a salvarsi la vita.

Un abbraccio immenso Katharina
Chi non smanetta non impara

Offline miezewau

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Re: Una triste giornata
« Risposta #9 il: Febbraio 15, 2009, 15:19:31 »
 :ciao:  Lone Star, :979:
Citazione
comprendo e condivido il tuo dispiacere dei tuoi ricordi di quei giorni, di quegli anni !

Grazie...  :rosa:
Purtroppo nel tuo testo c'è qualche errore... come in internet succede sovente:
Citazione
Al lato del fiume si ergono tre castelli fatti costruire dagli antichi prussiani.

Non ti far sentire dai Sassoni:
Nel 1760 Dresda subì i cannoneggiamenti dell'artiglieria prussiana... altro che costruire.

Citazione
Nel centro storico, il palazzo reale, dotato di un bel giardino interno e di annesso carillon, oggi ospita la pinacoteca ed altre esposizioni. Il palazzo e' collegato alla chiesa da un ponte coperto a doppio passaggio, ma - soprattutto - ha la caratteristica di essere dotato di un panoramico terrazzo perimetrico che si affaccia sui meravigliosi giardini interni.

No, il palazzo reale è questo, dove si può vedere il ponte che porta alla chiesa cattolica:



Si vede anche l'arca del castella sopra il quale un tempo c'era la stanza da lavoro del principe regnante (più tardi del re) e sotto passava una strada con il traffico citadino.

Il bellissimo palazzo che hai postato tu, è lo "Zwinger", situato subito accanto al palazzo reale:
In un viaggio a Dresda è d´obbligo introdurre una visita allo Zwinger, che, assieme alla Frauenkirche (chiesa luterana ricostruita da poco), può quasi essere considerato il simbolo della città. Nato per volontà di Augusto il Forte, questo castello riservato alle feste fu commissionato nel 1710 a Matthäus Daniel Pöppelmann, uno dei migliori architetti dell'epoca. Il progetto iniziale, che prevedeva la costruzione di un´aranciera nell'area di un´antica fortezza, si trasformò ben presto nel capolavoro del barocco tedesco che possiamo oggi ammirare, un ampio cortile arricchito da fontane e circondato da gallerie e padiglioni, che diventò la scenografia per le più importanti e spettacolari feste di corte dell'epoca.


Citazione
I palazzi e le chiese del centro storico sono esternamente in parte anneriti, le parti non annerite sono quelle ricostruite. Notevole l'effetto chiaro-scuro sull'imponente chiesa luterana di Santa Signora, in origine cattolica.


La chiesa luterana di Santa Signora (in tedesco semplicemente "Frauenkirche") non è mai stata cattolica. Invece la chiesa che è collegata da un ponte al palazzo reale è la Katholische Hofkirche (chiesa cattolica di corte) che si vede anche nella tua prima foto a destra.

Nel 1697 Federico Augusto I divenne anche re di Polonia: la Sassonia era ormai, dopo Austria e Prussia, la terza potenza tedesca. E di conseguenza anche la capitale doveva rispecchiare la grandezza politica. Il principe la trasformò in un vero e proprio gioiello barocco: sorsero così lo Zwinger, il Japanische Palais e la Hofkirche, la chiesa cattolica della corte. Già, poiché il signore, nel nuovo ruolo di re di Polonia, aveva dovuto convertirsi al cattolicesimo.



A Palazzo reale
B Chiesa cattolica della corte
C Ponte fra palazzo e chiesa (che qui non si riesce a vedere)
D Lo Zwinger con giardini e laghetto
E Teatro dell'Opera di Dresda

PS. I tetti sono verdi perché coperti di rame.

   :baci1:
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Re: Una triste giornata
« Risposta #10 il: Febbraio 15, 2009, 16:19:35 »
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posso soltanto dirti che anche se non era la mia città ti abbraccio forte forte cercando di consolarti

Grazie giaguaro...  :baci1:
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Re: Una triste giornata
« Risposta #11 il: Febbraio 15, 2009, 22:51:17 »
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...dove i più fortunati sono quelli che riescono a salvarsi la vita.

Nuvolotta, non ne sono poi tanto sicura. I morti non soffrono più. 
Si continua a parlare della distruzione di Dresda. Ma raramente qualcuno nomina il fatto che dopo il bombardamento quello che rimase, cioè tutti i sobborghi della città, furono dati al saccheggio per tre lunghi giorni. Non so se qualcuno sa che cosa significa...
Noi, insieme ai nonni (anche la loro casa era stata distrutta) ci eravamo rifugiati da una sorellastra di mia madre che abitava fuori città. Ma per uscire dalla città in fiamme bisognava scavalcare dei morti... morti dappertutto. E poi camminare per ore per aggirare la città in fiamme, visto che l'abitazione di mia zia stava dalla parte opposta. E la mattina seguente è arrivata l'armata russa, o meglio un'avanguardia che entrava nella città su piccoli cavalli a pelo lungo. Mia madre li ha solamente visti... erano tartari che portavano i capelli in una treccia lungo la schiena. La loro vista faceva gelare il sangue nelle vene. E poi per ore e ore le urla di donne e ragazzine violentate (dai tre anni in su). Chi si ribellava veniva ucciso. Un terrore che non si dimentica più...

Mia zia aveva un pianoforte a coda spinto contro la parete. Sotto c'erano dei materassi dove dormiva mia madre con me e mia sorella e davanti si era sdraiato mio nonno. Nessuno avrebbe potuto toccarci senza uccidere prima lui. Non si è mai capito come poteva avvenire, ma la casa che ci ospitava, era rimasta l'unica in tutto il quartiere che è stata risparmiata. 

Un abbraccio immenso anche a te... 
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Re: Una triste giornata
« Risposta #12 il: Febbraio 15, 2009, 22:53:42 »


Un grande grazie anche a Nina, Krilù e Heidi...   :baci1: 
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Re: Una triste giornata
« Risposta #13 il: Febbraio 16, 2009, 00:12:40 »
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...di chi allora ha perso tutto meno che la vita.

 :ciao:  Pam,
ogni tanto mi viene un attacco di masochismo e allora mi guardo da lista di tutto quanto hanno perso i miei genitori in quella notte. I miei nonni probabilmente hanno perso molto di più, ma non si conoscono tutti i particolari.

I miei genitori avevano stipolato due anni prima un'assicurazione contro danni da acqua o fuoco... non contro furto che a quel tempo non esisteva proprio. Era venuto a casa un perito del tribunale che aveva elencato stanza per stanza ogni singola cosa con stima del valore, dai mobili (sei stanze in parte arredate in mogano), i quadri, la porcellana, il cristallo, l'argenteria, oggetti antichi d'arte cinese (l'hobby di mio padre), fino al guardaroba nei minimi particolari, cioè nuovo, quasi nuovo, usato ecc.  :Felici69:

C'erano pure gli strumenti musicali: il pianoforte a coda Steinway di mio padre ed il violino di mia madre (Storioni - Cremona 1778). Mia madre suonava tutti i giorni e durante la guerra il violino si trovava nella sua custodia all'ingresso di casa per essere portato in cantina ad ogni allarme di incursioni di aerei. Soltanto quel giorno fatale - mia madre aveva suonato più tardi del solito - il violino era rimasto senza custodia appoggiato sul letto. In fondo nessuno credeva veramente che Dresda potesse venir bombardato.

Io sono cresciuta senza musica. Per molti anni mia madre non sopportava di sentirne. 

  :baci1:
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giaguaro

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Re: Una triste giornata
« Risposta #14 il: Febbraio 16, 2009, 06:36:03 »
Il problema è che oltre al terrore che si prova in quel momento dopo che è tornata la calma si fa il bilancio di tutto quello che si è perso, il bilancio in genere è drammatico, non solo ti ritrovi senza casa ma senza neanche tutto ciò che c'era dentro e quindi dopo tutto questo devi ricominciare da capo  :pianto:

Offline miezewau

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Re: Una triste giornata
« Risposta #15 il: Febbraio 16, 2009, 14:20:57 »
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...e quindi dopo tutto questo devi ricominciare da capo

 :ciao:  Giaguaro,
ci si prova, ma dipende anche dall'età. Mio nonno aveva uno straordinario talento nel disegnare... con matita, penna oppure con una specie di matita di ocra rossa (ne conservo ancora una gelosamente). Per tutta la vita aveva dedicato il poco tempo libero al disegno. Quando aveva accumulato un certo numero di lavori, li faceva rilegare. Ormai c'era una libreria piena di volumi... tutti bruciati.

Già pochi giorni dopo la distruzione di Dresda, mio nonno (aveva 76 anni) ha ricominciato a disegnare. Ma non si trovava più nemmeno della carta, cosicché era costretto ad usare il rovescio di stampati, dove talvolta traspariva pure la scritta, carta da pacchi, carta velina... qualunque cosa gli capitasse sotto mano. Faceva i suoi disegni direttamente sul posto, poggiando il foglio con un cartoncino sulle ginocchia, seduto su qualche sasso o panchina, se c'era.

 

Ma non ce l'ha fatta. Cinque anni dopo si è lasciato morire di fame. Io avevo sette anni e me lo ricordo come se fosse ieri. Nessuna morte mi ha mai più toccato così tanto. 
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Pam

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Re: Una triste giornata
« Risposta #16 il: Febbraio 16, 2009, 14:38:10 »
 :ciao: Mieze,
 :sm226: che bravo tuo nonno, peccato che i suoi lavori siano andati tutti perduti. :Shok30:
E' molto bello il fatto che ci sia tu a ricordarlo con amore.
La matita di ocra rossa si chiama sanguigna.Di solito è a forma di gessetto ma ci sono anche delle matite con all'interno la stessa sostanza. :bacio: :979:

Offline Lone Star

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Re: Una triste giornata
« Risposta #17 il: Febbraio 18, 2009, 10:15:16 »
 :ciao:  :rosa: MIEZE  :rosa:
... ti chiedo scusa per quanto riportato e tratto da internet ... hai ragione: putroppo le fonti non sono sempre affidabili ( vedi bufera che sta investendo Wikipedia! ) ... acceta solo il pensiero.
Era un soffio di vento per allontare da te quelle nubi grigie di quei tristi ricordi ! Dice una canzone " ... ma il cielo e blu sopra le nuvole ".
Complimenti per l'avo artista ! Veramente molto bello il disegno ! ( in quel paesaggio si ... intravvede la tristezza di spiacevoli ricordi .... e chissa che il retro non sia proprio una lettera di ricordi ....).
.... se ti può far piacere anche Van Gogh disegnava su quello che gli capitava: noti sono alcuni disegni su " carta paglia " che gli prestava un macellaio !
 :bye:

@ PAM: .... potrebbe essere, oltre che " sanguigna " ( assai rara in forma di matita a quei tempi ) ... "matita grassa", molto più comune e di facile reperibilità!
Differenza tra le due ? La "sanguigna" da un tratto simile al carboncino ( alla cui famiglia appartiene, ricavandone il nome dal colore ) e quindi soggetta a spolvero a cui poni rimedio con il " fissativo " ( .... come la lacca per capelli ! ), "matita grassa" segno più marcato e permanente, più facilmente reperibile ed ancora oggi in commercio .
Esempi tipici di "sanguigna" sono i disegni studio di Leonardo da Vinci !
Quello del nonno di MIEZE, visto così potrebbe essere, disegnato con matita 6B o .... perchè no, visti i tempi ed i luoghi colpiti dalla distruzione, pezzetti di legno bruciato ad uso carboncino .
... ma questa è solo una disquisizione tecnica, che nulla toglie alla bellezza del disegno ! :okkey:
 :bye:

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Re: Una triste giornata
« Risposta #18 il: Febbraio 19, 2009, 14:16:31 »
Citazione
La matita di ocra rossa si chiama sanguigna. Di solito è a forma di gessetto ma ci sono anche delle matite con all'interno la stessa sostanza.

@ Pam :rosa: :  Io l'ho chiamata matita di ocra rossa, perché non sapevo il nome in italiano. Si tratta di una specie di gessetto che mio nonno avvolgeva con della carta per maneggiarlo meglio.
Citazione
Quello del nonno di MIEZE, visto così potrebbe essere, disegnato con matita 6B o .... perchè no, visti i tempi ed i luoghi colpiti dalla distruzione, pezzetti di legno bruciato ad uso carboncino.

@ Lone Star :rosa: :  Per i disegni fatti durante le sue passeggiate, mio nonno usava la matita. Tornato a casa, a volte li rifaceva con il carboncino, troppo friabile per potarlo in giro, e spesso con la "sanguigna". Un tempo usava molto anche la penna con l'inchiostro... tecnica che io preferisco. Ecco ne uno:

    

PS. Faceva anche quadri ad olio. Se ne è conservato soltanto uno piccolino... stile antichi dipinti olandesi.

   :baci1:
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Pam

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Re: Una triste giornata
« Risposta #19 il: Febbraio 19, 2009, 15:33:37 »
 :Felici226:
bello anche questo, non è facile riprodurre architetture in maniera perfetta.Aveva una buona preparazione e talento  :primo: :okkey: :bye: