Mi oppongo
Per evitare le fastidiose telefonate commerciali ora bisogna iscriversi a un apposito registro, ma...
Stop, o quasi, alle telefonate pubblicitarie che ci disturbano proponendoci prodotti da acquistare, nuovi contratti telefonici, offerte commerciali. Stop, o quasi, dal 1° febbraio scorso: da quando, cioè è stato istituito un elenco, chiamato "registro delle opposizioni" che le aziende devono tenere sotto mano prima di impostare qualsiasi campagna di telemarketing, ovvero di pubblicità attraverso il telefono. Sarà infatti vietato telefonare alle persone che si sono iscritte al registro delle opposizioni. Per tutte le altre, cioè per quelle che non si iscrivono, vale il silenzio assenso: non iscriversi al registro equivale ad acconsentire alla molestia telefonica. Nato tre mesi fa con la riforma del Codice per la protezione dei dati personali, il registro raccoglie dunque i numeri degli abbonati presenti negli elenchi telefonici pubblici che non desiderano più essere contattati telefonicamente per scopi commerciali.
Ma questo divieto di chiamata non sarà valido sempre e comunque. Supponiamo che inavvertitamente, prima del 31 gennaio 2011, ci sia capitato di aver firmato un modulo che acconsentiva all’invio di informazioni pubblicitarie, magari dopo aver acquistato qualcosa in un negozio; ebbene, quella nostra firma ha liberato l’azienda dal vincolo dell’opposizione. Ovvero, quell’azienda, che ha in mano il nostro consenso, ci può telefonare anche se ci siamo iscritti al registro. In sostanza, occorre cancellarsi da ogni singolo elenco se non si vuole più ricevere pubblicità. "Questo meccanismo – spiega Rita Battaglia di Federconsumatori – non risolve affatto il problema delle telefonate moleste, proprio perché non cancella l’assenso dato in precedenza inavvertitamente". L’Adiconsum, infatti, "chiede che l’iscrizione al registro impedisca di ricevere totalmente le telefonate commerciali". In ogni caso se, nonostante l’iscrizione al registro delle opposizioni, veniamo disturbati telefonicamente, occorre dire all’operatore di turno che non vogliamo più essere chiamati, asserendo anche che, in caso contrario, si segnalerà l’infrazione al Garante della privacy.
In ogni caso, per quanto possa valere, occorre iscriversi, e al più presto al Registro. Come? Bisogna collegarsi al sito web Non sei autorizzato a vedere i links.
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Login e compilare un modulo on line; oppure fornire i dati richiesti dal modulo al numero verde 800.265.265, chiamando dallo stesso numero telefonico che si intende "schermare", dopodiché all’abbonato risponderà una voce elettronica che gli indicherà come procedere; in caso di difficoltà interverrà un operatore in carne ed ossa. Un’altra modalità di iscrizione prevede l’invio di una raccomandata con la richiesta di iscrizione al registro in cui va indicato numero telefonico da inserire nella lista, e dati anagrafici, più fotocopia di un documento di identità. La raccomandata va inviata alla casella postale del gestore del registro delle opposizioni (vedi box in questa pagina); infine si può spedire un fax al numero 06.5424822 della richiesta di iscrizione al registro ovviamente col numero telefonico da inserire nella lista, i soliti dati anagrafici, più fotocopia di un documento di identità. Oppure va spedita una mail a Non sei autorizzato a vedere i links.
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Login con indicazione del numero da schermare, dati anagrafici e di identità. Nel caso dell’invio via raccomandata o fax, all’abbonato verrà dato riscontro dell’avvenuta iscrizione che comunque avverrà il giorno lavorativo successivo alla richiesta.
Dal registro si può anche uscire seguendo le stesse modalità che abbiamo spiegato fin qui. Invece le cessazione di utenza o i cambi di intestazioni di un’utenza dovrebbero essere registrati automaticamente. L’iscrizione dura a tempo indeterminato.
La norma prevede anche l’obbligo per gli addetti ai call center commerciali di indicare, anche senza una richiesta diretta dell’interessato, che i dati personali sono stati estratti dall’elenco degli abbonati, e la possibilità di iscriversi nel registro per non ricevere più chiamate. Non solo: i gestori telefonici dovranno inserire nelle bollette le informazioni necessarie, perché gli abbonati possano farsi un’idea del registro delle opposizioni e decidere come comportarsi.
Secondo Rita Battaglia di Federconsumatori il meccanismo di iscrizione, pur essendo basato su varie modalità, "non è facile per gli anziani, che sono anche le persone più deboli e che più facilmente possono essere indotte ad acquisti incauti. Cosa avrebbe dovuto fare il governo? Il contrario: ovvero, istituire un registro di utenti che non si oppongono all’utilizzo del loro numero. Un elenco positivo, cioè. In mancanza di questo, però, il nostro consiglio è: iscrivetevi subito e consigliate ai più anziani della famiglia l’iscrizione". Anche Adiconsum rileva che le modalità di iscrizione al registro sono molto avanzate e perciò risultano difficili per anziani e fasce deboli. Adiconsum chiede perciò di permettere alle Associazioni consumatori, attraverso i loro numerosi sportelli, di assistere gli utenti e di effettuare per loro conto, l’iscrizione al registro e le successive modifiche. "E non siamo stati consultati neanche in fase di preparazione della legge – spiga Rita Battaglia – che infatti non tutela affatto i consumatori. In più non è neanche stata fatta un’adeguata campagna informativa, tant’è vero che noi associazioni siamo subissate di chiamate di cittadini confusi".
Un ulteriore critica al metodo con cui il governo ha regolamentato la materia, è quella che riguarda le scelta di affidare il registro delle opposizioni, e il suo monitoraggio, a un soggetto privato, la Fondazione Bordoni. "Riteniamo – spiega Battaglia di Federconsumatori – che sarebbe stata più opportuna una gestione diretta del Registro da parte del ministero dello Sviluppo che ha deciso così di abdicare al suo ruolo istituzionale". "Il monitoraggio del sistema viene realizzato dalla stessa Fondazione Bordoni che gestisce il registro. Riteniamo necessario – conclude Adiconsum - che il monitoraggio sia fatto da un ente terzo, ad esempio un ente paritetico, realizzato con la partecipazione delle Associazioni Consumatori e sotto il controllo del ministero dello Sviluppo economico".
l codice dei call center
Mai prima delle 9, mai dopo le 19,30
Lo fanno specialmente le imprese di telecomunicazione, il telemarketing, per veicolare le loro offerte commerciali.
Ecco allora che è proprio Asstel, l’associazione che riunisce le aziende Tlc, a correre ai ripari con un codice di autoregolamentazione evitando il rischio black out sul telemarketing - molto probabile, visto che in poco meno di un mese siamo già a 130mila iscritti - e mettendo le persone in condizione di non negare il proprio consenso.
Cosa promettono le aziende? No a telefonate nei giorni festivi e di domenica. No dalle 19.30 di sera alle 9 del mattino, e sabato solo dopo le 10 e non dopo le 19.
I numeri poi, non potranno essere richiamati con insistenza; il testo fissa in 30 giorni il periodo di rispetto in cui non è possibile contattare nuovamente la stessa numerazione. Inoltre la persona che chiama dovrà necessariamente identificarsi, specificando il proprio nome e il nome dell’azienda per conto della quale sta chiamando. Dovrà precisare che il numero è stato estratto dall’elenco abbonati (o da qualche altro elenco pubblico) e infine informare l’abbonato della possibilità di iscriversi al Registro delle opposizioni. Secondo stime fornite da Asstel si opporrà alle chiamate il 20% degli abbonati, analogamente a quanto avviene in altri paesi europei.
Ancora squilli?
Chiamate il Garante della privacy
Che succede se nonostante l’iscrizione al registro continuiamo ad essere disturbati? Anzitutto bisogna comunicare al soggetto che ci telefona che non desideriamo più essere chiamati. Poi, siccome le telefonate devono essere fatte in chiaro – ovvero deve essere visibile il numero di chi ci chiama – in modo che sia possibile presentare eventuali segnalazioni al garante della privacy se, nonostante il divieto si continua a essere disturbati. Tuttavia, segnala Adiconsum, il decreto istitutivo del registro non prevede modalità conciliative, né è ben chiaro se l’utente debba inoltrare il recalmo alla Fondazione Bordoni, tenutario del Registro, o al Garante, responsabile del comportamento scorretto delle aziende di telemarketing". In ogni caso, in questa fase, la cosa da fare è rivolgersi proprio al Garante della privacy (con semplice istanza, segnalazione, reclamo o ricorso) così come indicato sul sito Non sei autorizzato a vedere i links.
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Login. In ogni caso, proprio per assicurare che la volontà dei cittadini venga effettivamente rispettata, il Garante ha imposto alle imprese una serie di obblighi. Ecco quali:
•Le società che operano nel settore del telemarketing non potranno più contattare i numeri degli abbonati che si sono iscritti nel Registro.
•Se un abbonato ha chiesto a una determinata azienda di non essere più disturbato, quell’azienda dovrà rispettare la sua volontà anche se l’abbonato non si è iscritto al Registro.
•La singola azienda che abbia invece ricevuto in passato il consenso dell’abbonato a ricevere telefonate promozionali, potrà contattarlo, anche se questi è iscritto nel Registro. Tale consenso, che dovrà essere documentabile per iscritto al Garante, potrà comunque essere ritirato in qualunque momento.
•Con l’entrata in funzione del Registro viene meno anche la possibilità di utilizzare le numerazioni telefoniche contenute in banche dati comunque formate (comprese quelle costituite utilizzando i dati estratti dagli elenchi telefonici prima del 1° agosto 2005), senza aver prima acquisito un consenso ad hoc.
•Per quanto riguarda le numerazioni presenti in pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque (ad es. albi professionali) esse potranno essere utilizzate solo se le telefonate promozionali risultino direttamente funzionali all’attività svolta dall’interessato (sempre che questi non si sia opposto) o se il telemarketing sia previsto dalla normativa di riferimento.
•L’avvio del Registro non modifica le regole finora usate per la pubblicità via posta o effettuata con strumenti diversi dal telefono (ad es. posta elettronica, telefax, messaggi del tipo Mms o Sms, chiamate automatizzate senza operatore) che prevedono sempre e comunque la richiesta di un consenso preventivo e informato dell’utente.
•Il mancato rispetto delle prescrizioni dell’Autorità comporta una sanzione da 30mila a 180mila euro, che potrà raggiungere, nei casi più gravi, i 300mila euro.
Informazioni
via fax, mail, telefono e...
Per iscriversi o cancellarsi dal registro:
web: Non sei autorizzato a vedere i links.
Registrati o
Loginnumero verde: 800.265.265
mail: Non sei autorizzato a vedere i links.
Registrati o
Loginfax: 06.5424822
raccomandata indirizzata a:
Gestore Registro pubblico delle opposizioni - abbonati
Ufficio Roma Nomentano,
Casella Postale 7212, 00162 Roma Rm