Da Wikypedia: Lo stalker è una persona molto sensibile alla separazione, al timore dell'abbandono o dell'allontanamento di una persona amata, al rifiuto, alla sottrazione ingiustificabile di una persona cara. Questa particolare sensibilità può manifestarsi in ogni relazione interpersonale, quindi in famiglia, in coppia, sul posto di lavoro od a scuola e si accentua quando vive il c.d. C.A.I. ossia il colpo abbandono improvviso [3].
Il C. A. I. sembra essere la matrice delle condotte dello stalking insieme a spiccate caratteristiche di possessività immatura, è quell’istante, che cambierà per sempre la loro esistenza, come se all’improvviso prendessero coscienza con una parola, una frase, un gesto o una semplice sensazione che stanno per essere lasciati o abbandonati, comunque che qualcosa sta cambiando nella loro relazione [4].
Durante i colloqui lo descrivono come uno “tsunami emotivo affettivo”, che modificherà, trasformandola, la loro precedente vita [5].
Da quel preciso momento, i valori, gli obiettivi e gli affetti precedenti, non esistono più. Queste persone, non possono fare a meno di agire quella specifica serie di comportamenti di tipo persecutorio che percepiscono come funzionali al loro benessere e che sedano la loro ansia e contengono la loro “paura” [6].
Questi atteggiamenti che sono stati appresi nelle primissime relazioni, originati dagli schemi mentali acquisiti, si manifestano come una sorta di borsa del pronto soccorso relazionale. In seguito al C.A.I. negli stalker i bisogni mutano, si incrociano, si autoalimentano e si amplificano nel tempo [7].
Di solito partono dal bisogno di verificare l’ipotesi della separazione e dell’abbandono, per poi passare a dimostrare il loro infinito amore cercando di persuadere l’altro, l’oggetto d’interesse a desistere dal suo erroneo intento, sperando nella condivisione delle emozioni, che in caso negativo manifestano comunque [8].
Queste persone, infatti, sperimentano emozioni devastanti che manifestano in modo eclatante, drammatizzano ed esagerano molti aspetti della loro vita o dei loro sentimenti, proiettando le proprie incompetenze sugli altri [9].
Mutano repentinamente il loro comportamento, a volte si sentono loro stessi vittime, spesso in modo inconsapevole vogliono sembrarlo, quando invece sono gli autori [10].
Lo stalker può essere un estraneo, ma il più delle volte è un conoscente, un collega, od un ex-partner, che agisce spinto dal desiderio di recuperare il precedente rapporto o per vendicarsi di qualche torto subito.
In altri casi ci si trova davanti a persone con problemi di interazione sociale, che agiscono in questo modo con l'intento di stabilire una relazione sentimentale, imponendo la propria presenza ed insistendo anche nei casi in cui si sia ricevuta una chiara risposta negativa.
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