LORETTA B. forum
Area svago => Bar di Nel-web => Topic aperto da: nuvolotta - Febbraio 18, 2012, 19:16:51
-
Test yuor Vocabulary
How many words do you know?
http://www.testyourvocab.com (http://www.testyourvocab.com)
Quante parole in inglese conosci?
puoi verificarlo con questo test on line
Il test gratuito e senza bisogno alcuna di iscrizione
era stato creato per testare il vocabolario delle persone di madre lingua
Ma sembra venga usato di più dagli stranieri che vogliono verificare il loro inglese.
E' basato su un particolare algoritmo che dalle parole base che si conoscono
viene determinato un numero di parole che probabilmente conosciamo
Questo è il mio risultato
http://testyourvocab.com/?r=1564630 (http://testyourvocab.com/?r=1564630)
-
Nuvyyyyyyyyyyy
ma allora tu mi odi???????????? :Shok138:
L'inglese non mi ama :arr: :pianto:
-
Eppure Mike non hai idea di quante parole di inglese conosciamo perchè oramai sono entrate nel uso quotidiano metti per esempio lo zoom delle macchinette fotografiche, quasi tutti lo pronunciamo Zuum quasi nessuno lo pronuncia come si scrive, potremo se vuoi divertirci a fare una lista delle parole che già conosciamo e vedrai che l'inglese ti ama più di quello che credi :-)
-
Eppure Mike non hai idea di quante parole di inglese conosciamo perchè oramai sono entrate nel uso quotidiano
:Shok123:
Nuvy, stavo per scrivere che di inglese non conosco nemmeno una parola, ma dopo questa tua risposta a Mike ci ho riflettuto e mi sono ricreduta, perché in effetti sono talmente tanti ormai i vocaboli inglesi entrati nel nostro lessico abituale, che qualcuna lo conosco perfino io. :sorriso:
Resta comunque il fatto che una frase intera in inglese non sono proprio in grado di comprenderla.
-
questi siti insegnano alcune parole e frasi comuni in tantissime lingue
http://mylanguages.org/ (http://mylanguages.org/)
http://mylanguages.org/learn_english.php (http://mylanguages.org/learn_english.php)
http://www.digitaldialects.com/ (http://www.digitaldialects.com/)
http://www.digitaldialects.com/English.htm (http://www.digitaldialects.com/English.htm)
Krilù io conosco qualche parola e qualche struttura grammaticale, l'inglese parlato non lo comprendo, e non lo so parlare, può capitare che io comprenda qualche frase comune se viene parlato molto lentamente. Bene non lo imparerò mai mi diverto solo perchè è un buon esercizio per la memoria e visto che la mia memoria è più sulle nuvole di me... mi accontento e poi devo dire che mi diverte :-)
-
Una parola straniera composta può entrare in un’altra lingua traducendo le singole parole da cui è formata. Questi adattamenti si chiamano calchi.
Grattacielo ^ Skyscraper
Fuorilegge^ Outlaw
Pallamano ^ Handball
Cortina di ferro ^ Iron curtain
Autogoverno ^ Self-government
Autocontrollo ^ Self-control
Fai-da-te ^ Do-it-yourself
Conferenza stampa ^ Press conference
Governo ombra ^ Shadow cabinet
Parola chiave ^ Keyword
Salto generazionale^ Generation gap
Ragazza copertina ^ Cover girl
Donna poliziotto ^ Policewoman
Disco volante ^ Flying saucer
Caccia alle streghe ^ Witch-hunt
Pagine Gialle ^Yellow Pages
Penna a sfera ^ Ball pen
Luna di miele ^ Honey moon
Ferrovia ^ Railway
Tramvai o tranvai ^ Tramway
Uomo della strada ^ Man in the street
Linea calda ^ Hot line, che recentemente ha assunto il significato di linea erotica
Supermercato ^ Supermarket
Bistecca ^ Beefsteak
Rosbif ^ Roast-beef
Pubbliche relazioni ^ Public relations
Stella (diva del cinema) ^ Star
Pallacanestro ^ Basket-ball
Pallamano ^ Hand-ball
Pallavolo ^ Volley-ball
Rompighiaccio ^ Ice-breaker
Piedipiatti ^Flatfoot
Dopobarba ^ After-shave
Fuoribordo ^ Outboard
Fuorilegge ^ Outlaw
Sottotitolo ^ Subtitle
Sottovalutare ^Undervalue
Autocontrollo ^ Self-control
Autodeterminazione ^ Self-determination
Microonde ^Microwave
Minigonna ^Miniskirt
Multinazionale ^ Multinational
Videocassetta ^ Videotape
Sovrapproduzione ^ Overproduction
Superpotenza ^ Superpower
Aria condizionata ^ Air conditioned
Navetta spaziale ^ Space-shuttle
Orologio digitale ^ Digital clock
Tempo pieno ^ Full time
Ragazza squillo ^ Call-girl
Conto alla rovescia ^ Count down
Controllo delle nascite ^ Birth control
Cortina di ferro ^ Iron curtain
Porta a porta ^ Door to door
la fonte è quella che ho riportato per le parole che già conosciamo :-)
-
Prestiti dall’inglese più comuni, cioè l'inglese che già conosciamo
A: After-shave, air mail airbag, airbus, air terminal, all right, anchorman, anchorwoman, anti-doping, anti-trust, apartheid, art direction, audience, autority, autogrill, autostopappeal, austerity
B: Baby, baby boom, baby–doll, baby–gang, baby–killer, baby-sitter, backstage, backup, bacon, badge, band, baseball, beauty-case, beauty farm, bar, best seller, bitter, blog, blue jeans, bob, body, body building, bodyguard, bomber, book, boom, boss, boy friend, boy-scout, box, brainstorming, break, break dance, browser, brunch, bubble-gum, bulldozer, bus, businessman, by night, by-pass, byte.
C: Cameraman, camper, camping, candid camera, caravan, cardigan, cash and carry, cast, catering, caterpillar, CD-ROM, chat line, check in, checkpoint, check-up, cheek to cheek, cheerleader, chewing-gum, chip, city bike, citycar, clacson, clan, clergyman, clip art, clown, club, coach, cocktail, cocktail-party, coffee-break, college, colossal, comfort, commando, community, compact disc, compilation, comfort, computer, convention, copyright, cordless, corner, corporation, cottage, count down, cover, cover girl, cow-boy, cracker, crash test, credit card, cult
D: Dancing, dark, dark lady, data base, day hospital, decoder, dee jay, demo, derby, desktop, detective, devolution, directory, disc-jockey, disco-dance, disco-music, discount, dispenser, display, dispenser, dog-sitter, doping, download, dragster, dribbling, drink, drive-in
E:E-mail, emoticon, environment, escalation, eskimo, exibit, exit poll, expo, export, eye-liner
F: Fair play, fan, fan club, fast food, feedback, feeling, ffestival, fiction, file, film, first lady, fitness, flash, flashback, flipper, flirt, floppy disk, folk, format, freezer, full immersion, full time
G: Gag, gang, gangster, gap, gay, gazebo, gel, gentleman, girlfriend, glamour, glitter, goal, golden boy, golf, gossip, grill, guinness
H: Hacker, hamburger, handicap, happening, happy hour, hard, hard disk, hardware, heavy metal, hi-fi, hip hop, hippy, hit-parade, hobby, horror, hostess, hot line, humour.
I: Identikit, igloo, import-export, imprinting, indoor, input, intelligence, intercity
J: Jackpot, jeans, jeep, jet, jet set, jingle, jogging, jolly, joystick, juke-box, junk food,K: ketchup,, keyword, killer, kitL: Lady, lap dance, laser, last minute, leader, leadership, lifting, link, live, look, love story
M: Made in Italy, mailing list, make-up, manager, market, marketing, mass media, match, meeting, meeting place, megastore, melting pot, memorial, metal detector, microchip, millennium bug, miss, mission, mix, mixer, mobbing, modem, monitor, , mountain bike,, mouse, mouse pad, musical, must.
N: Naziskin, network, new economy, new entry, newsletter, nickname, nightclub, no global, nomination, non-profit, nonsense, non-stop, number one, nursery.
O: Off limits, open space, organizer, overdose
P: Parboiled, partner, partnership, part time, party, pass, password, pay-tv, pedigree, penfriend, performance, personal trainer, photo finish, picnic, pin-up, pit stop, plaid, play-back, playboy, play-off, pole position, politically correct, pop star, pop-up, portfolio, poster, premier, premiership, privacy, problem solving, pub, public relations, pullover, puzzle
Q: Quiz.
R: Racket, raid, rally, rapper, reality show, real TV, reception, receptionist, recital, record, relax, remake, replay, report, reporter, residence, revival, rock, rocker, rodeo, roller, rugby.
S: Safari, safety car, sandwich, scanner, scoop, scooter, screen saver, self control, self-made-man, self-service, serial killer, sexy, shock, shopping center, shorts, showgirl, showman, show room, shuttle, sidecar, silver plate, single, sit-comedy, sit-in, skipass, skipper, skylab, slide, slot-machine, smog, snack, snowboard, soap opera, space lab, speaker, spider, spinning, sponsor, sport, spot, stand, star, start, starter, station wagon, status symbol, steward, stick, stop, stress, stretch, strip-tease, stunt-man, summit, superstar, supporter, suspense.
T: Talent scout, talk show, target, teen-ager, tee-shirt, tennis, terminal, test, testimonial, thermos, thriller, ticket, tilt, time out, timer, toner, top, top ten, tornado, tour operator, transistor, trekking, trendy, trolley, tunnel.
U: Username.
V: VIP, volley, voucher.
W: Wafer, walkie-talkie, warm up, webcam, western, windsurf, wireless.
Y: Yacht, yuppie
Z: Zoom.
P.s la lista non è opera mia proviene da un file doc (http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&ved=0CDMQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.icornagoburago.it%2Fdocenti%2Fdocumenti_distretto%2Fstranieri%2Fparole_senza_frontiere.doc&ei=XSlDT6aEK8eZ-waZhtnxBQ&usg=AFQjCNE2ZpQdtOKWiUTqyQFViC2rKbNdOA&sig2=gF71n7vr8wDDO-dBSD_RYQ) di un istituto scolastico che ho trovato in rete a cui sto aggiungendo altre parole (quelle in corsivo sono le parole che sto aggiungendo, piano piano :-) ).
L'ho solo adattata per il forum e facebook.
il documento è liberamente scaricabile anche da qui http://freedownload.is/doc/parole-senza-frontiere-2660309.html (http://freedownload.is/doc/parole-senza-frontiere-2660309.html)
-
Cinquanta parole
Chi viaggia all'estero sa quanto sia importante imparare qualche parola nella lingua locale. Lo sforzo è minimo, e i vantaggi immensi. Conoscere poche frasi, ed utilizzarle al momento opportuno può essere addirittura una forma di astuzia: la gente del posto difficilmente si scandalizza per una pronuncia sbagliata, mentre apprezza la buona volontà. I giornalisti, allenati a carpire la benevolenza altrui, sfruttano sempre questa debolezza. Sappiamo per esperienza, ad esempio, che salutare un cinese con nî hâo (salve) significa conquistarsi un sorriso: l'unico rischio poi è che l'interlocutore prenda a parlare spedito, credendo che conosciamo veramente il cinese. Durante la «rivoluzione di velluto» del 1989, a Praga, c'erano complimenti e pacche sulle spalle per chiunque sapesse pronunciare piccole frasi come to nevadi" (non importa) o poékejte okamiik (aspetti un attimo). All'inizio mi stupivo, poi ho capito che in Italia ci comportiamo nello stesso modo: uno straniero in grado di dire «grazie» e «arrivederci» viene coperto di complimenti, e se ne parte convinto che gli italiani sono molto gentili, o sono matti.
Ci sono paesi del mondo dove la popolazione considera la propria lingua difficilissima, e si entusiasma se lo straniero se ne esce con un monosillabo: è il caso della Corea, dove i soldati di guardia al villaggio olimpico mi obbligarono a ripetere «Yoginun odim-nikka?» (Come si chiama questo posto?) cinque volte al giorno, per un mese. Ci sono altri paesi dove le venti parole imparate per fare bella figura possono diventare vitali: in Giappone, lontano dalle città, spesso non capiscono neanche help me, ed è perciò buona cosa imparare a dire in giapponese «dov’è un taxi?».
Il guaio è che talvolta noi giornalisti non riusciamo a ricordare nemmeno questo, oppure -quando ci spostiamo in fretta da un paese all'altro- mescoliamo le frasi e salutiamo in polacco un ungherese e in ungherese un romeno -cosa quest'ultima sconsigliabile, perché i romeni detestano gli ungheresi, almeno quanto detestano gli stranieri che salutano in ungherese.
Se dieci parole garantiscono una bella figura, venti parole procurano un complimento e trenta parole scatenano l'entusiasmo. Con cinquanta parole si può sopravvivere. Quelle elencate qui di seguito sono proprio le «cinquanta parole della sopravvivenza» che è buona cosa cercare d'imparare in qualsiasi lingua. In inglese costituiscono quel «bagaglio minimo» che ognuno dovrebbe portare con sé, anche in un viaggio organizzato: insieme all' «inglese involontario» (quello che abbiamo imparato senza accorgercene: uscita, exit; prima colazione, breakfast; biglietto, ticket), sono sufficienti per non viaggiare come pacchi postali. Chi già parla inglese, passi pure ad altro.
Iniziamo da zero, ovvero con
1. yes –no sì -no
2. thank you grazie
3. you are welcome prego
4. please per favore
Proseguiamo con i saluti:
5. Good morning (buongiorno) va bene fino a mezzogiorno
6. Good afternoon (buon pomeriggio) da mezzogiorno in poi
7. Good evening (buona sera) dopo il tramonto
8. Good night (buona notte) prima di coricarsi
La traduzione letterale di «buongiorno» (good day) è orribile. Viene usata in Australia, e consigliamo di lasciarla agli australiani.
Altre forme di saluto sono:
9. Hallo abbreviato in Hi (salve o ciao, incontrandosi)
10. Goodbye o bye-bye (ciao, lasciandosi)
Esiste poi una piccola domanda educata ed indispensabile, buona sempre e con chiunque (in inglese non c'è distinzione tra «lei» e «tu»; se siete in confidenza, usate il nome di battesimo):
11. How are you, Mrs Clinton? Come sta, signora Clinton?
How are you, Hillary?Come stai, Hillary?
A differenza degli italiani, che quando rispondono a questa domanda spesso si dilungano sui problemi più intimi, gli inglesi (e, di solito, chi parla la loro lingua) rispondono in modo conciso
Se stanno bene: 12. Very well, thankyou (molto bene, grazie)
Se stanno discretamente: 13. Not too bad (non troppo male)
Se stanno male: 14. Not too well (non troppo bene)
Poiché non tutte le conversazioni possono finire con uno scambio di saluti, per procedere occorre conoscere la coniugazione del verbo «essere» e del verbo «avere»:
15. I am io sono 16. I have io ho
you are tu sei you have tu hai
he is egli è he has egli ha
she is ella è she has ella ha
it is esso è it has esso ha
we are noi siamo we have noi abbiamo
you are voi siete you have voi avete
they are essi sono they have essi hanno
Converrete che gli autori del manuale per camerieri nordafricani citato nel secondo capitolo avevano ragione di entusiasmarsi: l'inglese, a questo livello, è scandalosamente semplice. Il presente del verbo «essere» prevede tre forme (am, is, are); il presente del verbo «avere» soltanto due (have, has).
17. Nella forma affermativa il soggetto precede il verbo (you are stupid, tu sei stupido)
18. Nella forma interrogativa il verbo precede il soggetto (are you stupid? sei tu stupido?)
19. Nella forma negativa la particella not (non) segue soggetto e verbo (you are not stupid, tu non sei stupido)
Siamo a diciannove nozioni, e decisamente sulla buona strada. Il prossimo passo muove da una considerazione statistica: i monosillabi
the, a, of, and, to, this, that
rappresentano il 25 per cento di tutte le parole inglesi usate in un discorso.
20. the è l'articolo determinativo (il, lo, la, gli, i, le)
21. a è l'articolo indeterminativo (un, uno, una)
22. of è la preposizione «di»
23. and è la congiunzione «e»
24. to indica l'infmito del verbo (to lave, amare) ed anche il moto a luogo (I go to London, vado a Londra)
25. this/that significano questo, questa/quello, quella
Utili sono anche le «cinque W» che costituiscono la prima regola da osservare per il cronista anglosassone alle prese con l' «attacco» di un articolo:
26. who chi
27. what cosa
28. when quando
29. where dove
30. why perché
cui possiamo aggiungere
31. how come
A questo punto suggeriamo di ricordare almeno sei verbi chiave:
32. to speak parlare
33. to know sapere
34. to understand capire
35. to like piacere (si costruisce come «amare»,)
36. to go andare
37. to come venire
La forma negativa (vedremo poi perché) si ottiene mettendo prima del verbo quattro lettere: don't
38. I don't understand Non capisco
La forma interrogativa anteponendo al verbo due monosillabi: do you?
39. Doyou understand? Capisci?
Possiamo aggiungere quattro aggettivi:
40. good buono
41. bad cattivo
42. my mio
43. your tuo
e cinque tra preposizioni e avverbi:
44. bifore prima
45. after dopo
46. soon presto
47. late tardi
48. maybe forse
nonché i numeri dall'uno al dieci:
49. one two three jour five six seven eight nine ten
e, per un popolo votato allo shopping,
50. How much is it? Quanto costa?
Una curiosità: l'importanza di queste «cinquanta parole», ricavate soltanto dall'esperienza e da un po' di buon senso, è confermata da un recente studio statistico sulla «frequenza» dei vocaboli, presentato durante un programma radiofonico della BBG (English Now) dal linguista David Grystal. Le venti parole più usate nella lingua scritta sono nella colonna di sinistra; le venti parole più usate nel discorso, sulla destra.
INGLESE SCRITTO INGLESE PARLATO
(GIORNALI) (CONVERSAZIONE)
1 the the
2 of and
3 to I
4 in to
5 and of
6 a a
7 for you
8 was that
9 is in
10 that it
11 on is
12 at yes
13 he was
14 with this
15 by but
16 be on
17 it well
18 an he
19 as have
20 his for
Torniamo alle «cinquanta parole per sopravvivere», le stesse che un inviato speciale cerca di imparare in arabo e in russo. In inglese sono ancora più utili: un quarto dell'umanità le conosce. Non si può dire, naturalmente, che tutta questa gente parli inglese, anche se alla domanda «Do you speak English?» risponde «yes» senza esitazioni. Resta vero, però, che con queste cinquanta nozioni e con le centinaia di parole che già conosciamo è possibile cavarsi qualche piccola soddisfazione. Possiamo andare ospiti a cena e infastidire il padrone di casa con i nostri commenti:
I like it Mi piace
I don 't like it Non mi piace
Al cinema possiamo protestare:
This popcorn is not good. Questo pop-corn non è buono.
Domandare dov'è il bagno senza vagare nel buio alla ricerca dei pupazzetti sulle porte:
Where is the toilet? Dove è il bagno?
Al ritorno, possiamo chiedere alla nostra vicina di posto il suo parere sullo spettacolo: How is the film? (vagamente scorretto -meglio What is the film like? -ma comprensibile), e informarci sul nome dell'assassino (Who is the killer, please?). Ovviamente non siamo ancora in grado di tenere con lei una vera conversazione (i frasari in circolazione hanno sempre una sezione intitolata «Fare amicizia», ma non fidatevi. Di solito la prima frase è What about a drink at my piace? Cosa ne dici di un drink a casa mia?). Possiamo però mostrare di non essere muti, e non è poco.
Tratto da "L'INGLESE nuove lezioni semiserie" di Beppe Severgnini. Edizioni BUR
-
Iniziamo da zero, ovvero con
1. yes –no sì -no
2. thank you grazie
3. you are welcome prego
4. please per favore
Nuvy, c'è una piccola svista:
1. yes –no sì -no
2. thank you grazie
3. you are welcome sei [il/la] benvenuto/a
4. please prego, per favore
:sorriso: :abbraccio:
-
Iniziamo da zero, ovvero con
1. yes –no sì -no
2. thank you grazie
3. you are welcome prego
4. please per favore
Nuvy, c'è una piccola svista:
1. yes –no sì -no
2. thank you grazie
3. you are welcome sei [il/la] benvenuto/a
4. please prego, per favore
:sorriso: :abbraccio:
La frase è ambivalente come succede spesso nell'inglese, vale sia per dire Sei il benvenuto che per dire prego
http://it.wiktionary.org/wiki/you_are_welcome (http://it.wiktionary.org/wiki/you_are_welcome)
sotto sono elencati alcuni sinonimi di prego
http://en.wiktionary.org/wiki/you%27re_welcome (http://en.wiktionary.org/wiki/you%27re_welcome)
:baci_baci: :abbraccio:
http://www.speakenglish.co.uk/phrases/basic_phrases?lang=it (http://www.speakenglish.co.uk/phrases/basic_phrases?lang=it)
Comodo anche questo sito, passando con il mouse nelle parole scritte in azzurro in grassetto si può ascoltarne la pronuncia. l'interazione è molto veloce :-)
-
Questo (http://testyourvocab.com/?r=1564630) il mio... ma vedo che abbiamo iniziato un corso d'inglese :fischio:
-
Questo ([url]http://testyourvocab.com/?r=1564630[/url]) il mio... ma vedo che abbiamo iniziato un corso d'inglese :fischio:
Sì sì :-) c'è pronta una listina di verbi irregolari, non tutti solo i principali, sempre da "L'INGLESE nuove lezioni semiserie" di Beppe Severgnini. Edizioni BUR
http://littlewidefluffycloud.blogspot.com/2012/02/verbi-irregolari-inglesi-per.html (http://littlewidefluffycloud.blogspot.com/2012/02/verbi-irregolari-inglesi-per.html)
e una lista di parole a cui farò delle aggiunte, le ho anche in csv
http://littlewidefluffycloud.blogspot.com/2012/02/little-un-po-lot-molto-arctic-clothing.html (http://littlewidefluffycloud.blogspot.com/2012/02/little-un-po-lot-molto-arctic-clothing.html)
-
Per il nostro corso direi di partire da qui :-)
Corso inglese per bambini parte uno e due
http://www.rosacroceoggi.org/bambini/inglese.pdf (http://www.rosacroceoggi.org/bambini/inglese.pdf)
http://scuolanadalini.altervista.org/didattica/inglese2.pdf (http://scuolanadalini.altervista.org/didattica/inglese2.pdf)
poi consiglio di scaricare questo programmino divertente fatto da dei bambini
http://www.vbscuola.it/pagine/lingua_inglese.htm#Course (http://www.vbscuola.it/pagine/lingua_inglese.htm#Course)
ENGLISH COURSE
English course (Corso di inglese per i nonni) è un video, della durata circa 4 minuti, realizzato con Macromedia Flash dai bambini delle classi I A e I B della scuola primaria del Ponte di Pietra, Istituzione Scolastica Saint Roch (Aosta) con le insegnanti Enza Autolitano e Francesca Pascale.
Il lavoro è stato premiato al Concorso “Mio nonno mi dice… io dico a mio nonno”, indetto dall'Associazione Antea.
I bambini incontrano la teoria dei colori, secondo i suggerimenti dell’artista Juliene Ferreira, giocano con i colori complementari, imparano i nomi dei colori in inglese e condividono questi loro apprendimenti con i nonni.
-
Nuvi chiama Nina per il corso d'inglese :approva7:
... mi raccomando segna le presenze :evilgrin0030:
:Party133: