L’ultimo ombrellone è chiuso con la sua custodia, le sdraio sono riposte al sicuro nel magazzino.
Un’ultima passeggiata sulla battigia per vedere il tramonto e l’allungarsi delle ombre man mano che il sole cala all’orizzonte.
Peccato non poter vedere anche l’alba, ma anche i colori del tramonto sono stupendi , il gioco di luci sul riflesso dell’acqua e sui frangiflutti sembrano dipinti da un pittore pazzo, sorrido a questa analogia e mi stringo nel giaccone perché l’aria sta diventando via via più fresca, e la brezza che si solleva dal mare mi ha fatto venire i brividi; piccole onde mi coprono i piedi e mi meraviglio del loro calore.
Continuo a camminare immersa nel silenzio e nella solitudine, stranamente non mi da fastidio essere sola, mi fanno compagnia i miei pensieri, e le immagini di questa lunga estate: i volti, i rumori, i saluti, le risate e i pianti…I falò sulla spiaggia e i bagni di mezzanotte, e sorrido pensando ai fuggi fuggi all’arrivo della guardia costiera perché è proibito accendere fuochi … Nella mia mente i ricordi passano come fotogrammi di un film durato mesi, alcuni spezzoni mi fanno salire le lacrime, altri mi fanno ancora fare una bella risata.
E’ stato un ritrovare vecchi amici e abbracciare quelli nuovi, ognuno di loro mi ha lasciato un piccolo pezzo della loro vita che per un breve periodo hanno condiviso con me. Ogni ricordo è una piccola perla trovata in una conchiglia, delicata e preziosa da conservare nello scrigno della mente. La spiaggia così silenziosa è come un balsamo sull’anima…
è stata un’estate lunga e difficile ma anche questa è finita, mi viene alla mente la frase finale di “Via col vento” : domani è un altro giorno, in cuor mio spero davvero che sia un buon giorno.
La battigia è piena di gusci di conchiglia portate dalle onde, sembrano i frammenti dei ricordi del mare, ogni guscio ha in se un racconto e mi piacerebbe tanto saperlo… Mi sto allontanando dagli ombrelloni, ma voglio arrivare al vecchio tronco, in questo momento è quella la mia meta, domani chissà….. E’ arrivato qui all’inizio dell’estate, portato da chissà dove e chissà da quanto tempo era in mare… se potesse parlare quali avventure potrebbe raccontare… Sembra un vecchio saggio che troppo ha visto e che è venuto qui per riposare finalmente. Accarezzo i rami rinsecchiti e temprati dal vento e sole, il suo colore è diventato quasi nero, visto da lontano sembra una enorme mano rinsecchita rivolta verso il mare… Mi incute rispetto per quello che era, ma mi riempie anche di tristezza per quello che sarà….
Oramai il sole è quasi sparito in mare, rimango ancora un’attimo vicino al tronco, poi ritorno sui miei passi, mentre pian piano il mare inghiotte il tramonto.
Giovedì 5 giugno 2008